L'acronimo PRP sta per "platlet rich plasma" ossia "sangue ricco di piastrine". Altri sinonimi, non sempre usati opportunamente, sono: gel piastrinico o fattori di crescita piastrinici. Questi fattori vengono estratti dal sangue del paziente, purificati una tecnica di centrifugazione e poi vengono iniettati nell' articolazione o nel tessuto danneggiato (tendine, muscolo etc.).
Come funziona?
Le piastrine sono il principale strumento di coagulazione del sangue e sono creature curiose, nè cellule nè molecole, ma uno strano ibrido spesso chiamate "frammenti di cellule": le piastrine sono per le cellule del sangue come i trucioli di legno sono per un tronco...(se i trucioli fossero estremamente intelligenti)! Le piastrine hanno molteplici caratteristiche biologiche interessanti, ma sono meglio conosciute per la loro funzione coagulativa e questo è principalmente ciò che dà loro il potere rigenerativo. Ci sono innumerevoli fattori biochimici che regolano la guarigione in un complesso meccanico impossibile da spiegare in poche righe. Le piastrine fanno parte di questa equazione, giocando "un ruolo fondamentale nella riparazione e nella rigenerazione dei tessuti"; in particolare regolano i meccanismi fondamentali coinvolti nel processo di guarigione, tra cui migrazione cellulare, proliferazione e angiogenesi. La prima risposta del corpo ad una lesione tissutale è di fornire piastrine alla zona. Le piastrine iniziano la riparazione e attirano cellule staminali nella lesione. L'iniezione di questi fattori di crescita in legamenti, tendini ed articolazioni danneggiati stimola il naturale processo di riparazione. Al fine di massimizzare il processo di guarigione, le piastrine devono essere concentrate e separate dai globuli rossi. L'obiettivo del PRP è quindi di massimizzare il numero di piastrine riducendo al minimo il numero di globuli rossi in una soluzione iniettata nelle aree lese o doloranti. In sintesi, il PRP crea, stimola ed accelera il processo di guarigione naturale del corpo.
Quali patologie possono beneficiare dall'utilizzo del PRP?
Attualmente l'utilizzo del PRP è indicato in alcune specifiche patologie che devono essere diagnosticate dopo una visita specialistica ed eventuali esami strumentali. Tra queste, quelle con maggiore evidenza scientifica sono:
lesioni cartilaginee ed artrosi di bassa/media gravità del ginocchio, della spalla e della caviglia;
epicondilite (gomito del tennista) / epitrocleite (gomito del golfista) e lesioni parziali tendini
lesioni parziali e tendinopatie della cuffia dei rotatori della spalla
lesioni parziali e tendinopatie del tendine d’Achille.
lesioni e tendinopatie del tendine rotuleo e quadricipitale del ginocchio (Jumper's knee/ginocchio del saltatore).
lesioni dei legamenti del ginocchio (lesioni dei legamenti collaterali e parziali dei legamento crociato anteriore e posteriore).
Come si crea il PRP?
La creazione del PRP è semplice, indolore e fatta comodamente durante una visita in ambulatorio. L'intero processo richiede circa 25-30 minuti. Prima di eseguire la procedura il paziente dovrà eseguire un emocromo (esame del sangue) per escludere patologie della coagulazione. Se idoneo, una piccola quantità di sangue viene prelevata da una vena periferica, proprio come un normale esame del sangue. Una volta che il sangue viene estratto, viene posto in una centrifuga. La centrifuga è una macchina che fa girare il sangue ad alta velocità per separare il sangue dai globuli rossi e dalle piastrine concentrate. Una volta che il sangue viene separato, i globuli rossi vengono scartati e ciò che rimane è un plasma concentrato ricco di piastrine (PRP) pronto per essere utilizzato nel processo di trattamento.
Come viene eseguita l'infiltrazione? E' dolorosa?
Il processo di infiltrazione non richiede più di un'ora includendo la creazione del PRP come spiegato sopra. La porzione ricca di piastrine viene raccolta e iniettata nel tendine, nel legamento, nel muscolo o nell'articolazione. Quando il distretto prevede precisione centimetrica (es. tendine, parte muscolare etc) si utilizza l'ecografia per "mirare" la lesione. Il numero di iniezioni varia in base alla condizione individuale di ciascun paziente, ma in genere varia da una a tre infiltrazioni. I pazienti in genere notano una significativa riduzione del dolore dopo la prima o la seconda iniezione. Le infiltrazioni di PRP non sono dolorose; tuttavia il livello di disagio dipende dalla parte del corpo trattato. Quelle articolari sono di minimo disagio. A volte permane una piccola dolenzia dopo la procedura; tuttavia questo non dura più di uno o due giorni. È fondamentale evitare farmaci anti-infiammatori poiché possono impedire il processo di guarigione.
Ci sono rischi in questa procedura?
Complessivamente, il PRP è un'opzione di trattamento particolarmente sicura senza alcun rischio di reazione allergica perché si utilizza il tuo stesso sangue. Tuttavia, ogni volta che viene inserito un ago nel corpo, vi è il rischio d'infezione, sanguinamento e danno a nervi. Questi rischi sono molto rari.